Due miei amici yuvutu si sono messi d’accordo e dopo tanta insistenza hanno convinto mio marito a consentire che io avessi un rapporto sessuale con loro due. La difficoltà non è stata convincere mio marito, che credo non aspettasse altro, ma convincere me. Per quanto riguarda poi la parte tecnica a mio marito non manca certo la fantasia. Abbiamo deciso per il nostro solito albergo di Napoli, tanto distante da casa nostra per evitare il pericolo di incontrare nostri conoscenti. I due amici di yuvutu conoscono solo le mie parti intime ed è lo stesso anche fra di loro. Il maritino ha trovato il sistema per evitare quei momenti di imbarazzo che si provano durante il primo incontro … ciao, come va, io sono Laura, io sono Manu, io sono Suzza.
Nel bar dell’albergo mio marito ha incontrato prima uno e dopo cinque minuti l’altro amico in modo che non si incontrassero e ha indicato loro il numero della stanza. Ha anche spiegato loro che la porta sarebbe stata aperta e che la stanza sarebbe stata al buio. Per avvicinarsi al letto dopo essersi spogliati avrebbero dovuto seguire il “sonoro”, cioè il rumore del vibratore e i miei gemiti e urla per gli orgasmi.
E così è stato: il primo ragazzo ha cominciato a toccarmi e io ho toccato lui … ero già al terzo orgasmo. L’ho preso in bocca e ho cominciato a succhiarlo quando è arrivato l’altro amico. Tutti e due, toccando e toccando, hanno capito di che era la figa e dov’era e di che era il culo e dov’era. Ed è cominciato il tutto. Ho messo da parte il vibratore e mi sono stesa rilassata e a gambe larghe, con la figa calda e bagnata e con il culetto caldo e bagnato. Dopo un po’ si sono accese le luci e ho capito che mio marito stava cominciando a filmare. La cosa non ha provocato cambiamenti perché eravamo tutti concentrati su quello che stavamo facendo. Ogni tanto aprivo gli occhi per vedere gli amici e quello che vedevo non mi dispiaceva. Mi piacerebbe che adesso fossero gli amici a descrivere quello che abbiamo fatto.